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Disgrafia e Rieducazione del gesto grafico

Che cos'é la Disgrafia:

La disgrafia è la difficoltà di rappresentare graficamente in modo decifrabile il proprio pensiero e di riprodurre, sempre graficamente, parole e testi altrui. E’ un disturbo specifico dell’apprendimento.

Come scrivi male !!!     Scrivi meglio !!!     Sei un pasticcione !!!

(tratto da Associazione svizzera degli ergoterapisti)

Quante volte si utilizzano queste espressioni di fronte ad uno scritto che non ottempera i parametri stabiliti dal percorso scolastico… ma il bambino non è in grado di correggere la propria scrittura senza che qualcuno glielo insegni adeguatamente rispettando i suoi tempi.

 

Talvolta, purtroppo, per seguire la tempistica dettata dal programma scolastico, gli insegnanti non possono soffermarsi con la dovuta attenzione sull’alunno che mostra evidenti difficoltà nell’apprendimento del gesto grafico. Il bambino si ritrova a dover imparare nuove lettere, senza aver ancora ben appreso quelle precedentemente insegnategli.

 

Solitamente la disgrafia si riscontra dalla seconda elementare, ma anche un attento esame di disegni precedentemente realizzati dal bambino, può rilevare difficoltà grafiche esistenti o future..

 

La disgrafia tardivamente riconosciuta e rieducata è sovente causa di precoci abbandoni scolastici proprio per il conseguente senso di inadeguatezza allo studio con relativo calo della propria autostima.

 

La scrittura disgrafica ha connotazioni ben individuabili e non è necessariamente connessa a deficit neurologico o intellettivo.

 

Nella scrittura disgrafica, troviamo:

 

  • un gesto lento e faticoso

  • un gesto maldestro, disarmonico e a scatti

  • alterazioni nei legamenti e nella pressione

  • alterazioni di dimensione delle lettere e della spazialità, ecc.

 

Il tracciato grafico risulta difficilmente leggibile e il livello grafo motorio non corrisponde all’età e alla scolarizzazione dello scrivente.

 

La rieducazione della scrittura interviene per sviluppare e ripristinare le abilità non ancora o non sufficientemente utilizzate dal ragazzo disgrafico, e indirettamente aumentarne l’ autostima e facilitarne l’inserimento scolastico e sociale.

 

Le cause della disgrafia possono essere varie:

 

  • difetti nel coordinamento occhio-mano

  • lateralizzazione non completata

  • mancinismo

  • turbe affettive, ecc.

 

E' possibile intervenire in modo particolare su bambini e adolescenti ma anche su adulti che presentano problemi di cattiva scrittura.

Disgrafia e Rieducazione del gesto grafico:

Meglio sarebbe prevenire che curare.

Prima di addentrarsi nel tema specifico delle disgrafie è consigliato soffermarsi brevemente sul gesto grafico e sulla sua formazione per comprenderne meglio le possibili alterazioni.

 

Nell’esercitare il gesto grafico sono utilizzate competenze cognitive, neurologiche, linguistiche e grafo motorie che richiedono inizialmente molte energie, allenamento e disciplina. L’acquisizione dell’automatismo della scrittura spontanea avviene, infatti, solo intorno ai 14 anni d’età.

 

E’ interessante il confronto tra le grafie di qualche decennio addietro e le grafie contemporanee.

Queste ultime evidenziano una minore attenzione ai parametri spaziali (margini, spazio dell’interrigo, larghezze tra lettere e parole,…) e un frequente dissolvimento del dinamismo verticale, favorendo in questo modo la prevalenza di quello orizzontale.

dinamismo verticale

dinamismo orizzontale

Se da un lato i cambiamenti non devono stupirci, soprattutto in grafologia che è una disciplina dinamica che segue l’evoluzione psico-socio-ambientale , dall’altra stimolano alcune considerazioni:

Importanti mutamenti generazionali sono avvenuti e si riflettono anche nella scrittura. Il dominio della zona orizzontale nel simbolismo grafologico sta a indicare la prevalenza della relazione, e quindi, dei fattori emotivo-affettivi, rispetto a quelli istintivi e ideativi. L’adagiamento nel quotidiano, nel qui e ora.

 

Altre concause di questi mutamenti, potrebbero ascriversi a un cambiamento di impostazione didattica nell’insegnamento della scrittura a mano per la tendenza , forse, ad attribuire minor valore a questo tipo di scrittura per favorirne altri aspetti.

Si sorvola, quindi talvolta sugli insegnamenti basilari quali, p. es. la disposizione spaziale, pensando in questo modo di consentire una maggiore creatività e personalizzazione del gesto grafico.

La realtà e l’esperienza dimostrano, invece, che quanto non é appreso inizialmente si ripercuote inevitabilmente sui futuri sviluppi del modo di scrivere, creando non poche difficoltà.

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